Buon
Martedì, Lettori! Finalmente ci rileggiamo con una nuova recensione.
E che recensione! Qui si parla di uno dei miei autori preferiti,
nonché uno degli scrittori più apprezzati del mondo: Stephen King.
Ralph
Roberts è un uomo distrutto, da mesi non riesce a dormire. Ciò che
lo sconvolge di più sono le inquietanti percezioni, colori, forme,
aure cangianti attorno alle persone, che accompagnano il suo stato di
veglia. E non è tutto, l'intera comunità di cui fa parte sembra
assalita da una marea montante di odio e di violenza. Ralph non lo sa
ancora, ma forze terrificanti si stanno agitando nel sottosuolo.
Non
so come o perché sia successo, dato che il mio comportamento si è
rivelato più il frutto di un istinto primordiale, che di una
decisione conscia, ma un paio di settimane fa ho cominciato a
comprare libri di Stephen King -tutti quelli che riuscivo a trovare
in offerta- e non ho più smesso. Non è la prima volta che mi capita
di sentirmi... si, potremmo dire quasi in astinenza, dalle storie di
King, ma questa volta la "crisi" è durata diversi giorni.
E per fortuna che i suoi libri -così colmi di particolari,
spiegazioni, descrizioni- saziano davvero, perché altrimenti sarei
ancora su qualche store online, a cercare edizioni in sconto o usate
dei suoi romanzi.
Il
libro che mi ha salvata da questa furia affamata di letture è stato,
in definitiva, Insomnia. Un romanzo che non
mi ha coinvolta subito nella vicenda e che, a dirla tutta, mi ha
anche un po' annoiata per i primi capitoli. Come per ogni storia di
King, infatti, l'autore non ci immerge subito nel fulcro della
vicenda, e non ci descrive immediatamente le anomalie soprannaturali
(chiamiamole così) che caratterizzano i suoi lavori, ma si prende
tutto il tempo per presentarci i personaggi principali, i loro
problemi, la loro quotidianità e poi, quando meno ce l'aspettiamo
-o, in questo caso, quando stiamo per perdere completamente
l'interesse nei confronti della storia- BAAAM, ci prende alla
sprovvista con un colpo di scena mozzafiato che da tutto un altro
sapore al romanzo.
Questa lentezza iniziale è uno dei motivi per cui molti non riescono a leggere King, immagino, ma dopo aver concluso Insomnia mi rendo conto che, in questo caso, è assolutamente prevista e voluta dall'autore. Si tratta, infatti, di una storia raccontata dal punto di vista di un uomo anziano e ogni lunga descrizione, ogni dettaglio dimenticato e poi improvvisamente riapparso durante una riflessione, tutti i movimenti lenti e i punti morti, non sono altro che tasselli di un puzzle che rappresenta, nella sua interezza, la vecchiaia, così come l'autore la concepisce.
La scrittura di King è, come sempre, evocativa. Ogni volta che affronto un suo nuovo romanzo, mi meraviglio della sua capacità di descrivere con semplicità sistemi e concetti articolati, e del modo in cui riesce, con assoluta naturalezza, ad inserire nella realtà concreta e tangibile di tutti i giorni, elementi magici. E' quasi come se i mondi che crea siano reali, e lui non fosse altro che il portavoce delle loro regole strampalate.
I personaggi sono caratterizzati con grande maestria, tanto che diventano persone reali, quasi tangibili, per il lettore. E la cosa che più mi ha piacevolmente stupito dei protagonisti è il fatto che -nonostante la differenza d'età- io mi sia ritrovata più volte nei loro ragionamenti e nelle sensazioni descritte. Insomma, è impossibile non affezionarcisi!
In conclusione, Lettori, per chi ha voglia di una lettura impegnativa (sopratutto dal punto di vista temporale) e per chi ama già la scrittura e le storie di King, questo è un libro assolutamente consigliato.
Qualcuno di
voi l'ha letto?
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