martedì 25 ottobre 2016

Recensione. "Insomnia" di Stephen King

Buon Martedì, Lettori! Finalmente ci rileggiamo con una nuova recensione. E che recensione! Qui si parla di uno dei miei autori preferiti, nonché uno degli scrittori più apprezzati del mondo: Stephen King. 



Ralph Roberts è un uomo distrutto, da mesi non riesce a dormire. Ciò che lo sconvolge di più sono le inquietanti percezioni, colori, forme, aure cangianti attorno alle persone, che accompagnano il suo stato di veglia. E non è tutto, l'intera comunità di cui fa parte sembra assalita da una marea montante di odio e di violenza. Ralph non lo sa ancora, ma forze terrificanti si stanno agitando nel sottosuolo.

Non so come o perché sia successo, dato che il mio comportamento si è rivelato più il frutto di un istinto primordiale, che di una decisione conscia, ma un paio di settimane fa ho cominciato a comprare libri di Stephen King -tutti quelli che riuscivo a trovare in offerta- e non ho più smesso. Non è la prima volta che mi capita di sentirmi... si, potremmo dire quasi in astinenza, dalle storie di King, ma questa volta la "crisi" è durata diversi giorni. E per fortuna che i suoi libri -così colmi di particolari, spiegazioni, descrizioni- saziano davvero, perché altrimenti sarei ancora su qualche store online, a cercare edizioni in sconto o usate dei suoi romanzi.

Il libro che mi ha salvata da questa furia affamata di letture è stato, in definitiva, Insomnia. Un romanzo che non mi ha coinvolta subito nella vicenda e che, a dirla tutta, mi ha anche un po' annoiata per i primi capitoli. Come per ogni storia di King, infatti, l'autore non ci immerge subito nel fulcro della vicenda, e non ci descrive immediatamente le anomalie soprannaturali (chiamiamole così) che caratterizzano i suoi lavori, ma si prende tutto il tempo per presentarci i personaggi principali, i loro problemi, la loro quotidianità e poi, quando meno ce l'aspettiamo -o, in questo caso, quando stiamo per perdere completamente l'interesse nei confronti della storia- BAAAM, ci prende alla sprovvista con un colpo di scena mozzafiato che da tutto un altro sapore al romanzo.

Questa lentezza iniziale è uno dei motivi per cui molti non riescono a leggere King, immagino, ma dopo aver concluso Insomnia mi rendo conto che, in questo caso, è assolutamente prevista e voluta dall'autore. Si tratta, infatti, di una storia raccontata dal punto di vista di un uomo anziano e ogni lunga descrizione, ogni dettaglio dimenticato e poi improvvisamente riapparso durante una riflessione, tutti i movimenti lenti e i punti morti, non sono altro che tasselli di un puzzle che rappresenta, nella sua interezza, la vecchiaia, così come l'autore la concepisce. 

La scrittura di King è, come sempre, evocativa. Ogni volta che affronto un suo nuovo romanzo, mi meraviglio della sua capacità di descrivere con semplicità sistemi e concetti articolati, e del modo in cui riesce, con assoluta naturalezza, ad inserire nella realtà concreta e tangibile di tutti i giorni, elementi magici. E' quasi come se i mondi che crea siano reali, e lui non fosse altro che il portavoce delle loro regole strampalate.

I personaggi sono caratterizzati con grande maestria, tanto che diventano persone reali, quasi tangibili, per il lettore. E la cosa che più mi ha piacevolmente stupito dei protagonisti è il fatto che -nonostante la differenza d'età- io mi sia ritrovata più volte nei  loro ragionamenti e nelle sensazioni descritte. Insomma, è impossibile non affezionarcisi!

In conclusione, Lettori, per chi ha voglia di una lettura impegnativa (sopratutto dal punto di vista temporale) e per chi ama già la scrittura e le storie di King, questo è un libro assolutamente consigliato.


Qualcuno di voi l'ha letto?


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