martedì 10 maggio 2016

Recensione: "La sedicesima luna" di Kami Garcia & Margaret Stohl

Buon Martedì, lettori! Come è iniziata la vostra settimana? Per quel che mi riguarda, questa mattina avrei preferito rimanere nel mio letto caldo fino a tardi, invece di affrontare una faticosa mattinata tra i banchi di scuola, ma considerando che finalmente oggi potrò permettermi un po' di riposo, prima di iniziare a studiare (al contrario di ieri e dell'altro ieri) direi che non posso lamentarmi. Ma basta parlare di me e passiamo subito alla recensione di oggi!


La sedicesima luna



Titolo: La sedicesima luna
Autori: Kami Garcia & Margaret Stohl
Editore: Mondadori
Pagine: 519
Prezzo: 10,50 €

TRAMA:
Le notti di Ethan sono tormentate da strani sogni che hanno per protagonista una misteriosa e bellissima ragazza. Un giorno, nel cortile della scuola, Ethan se la ritrova davanti. È Lena Duchannes, "la ragazza nuova" appena arrivata in città, nipote di Macon Ravenwood, il vecchio eremita pazzo che vive ai confini di Gatlin. Lena è diversa da qualsiasi ragazza Ethan abbia mai incontrato, talmente diversa che a scuola viene subito emarginata. Solo lui assecondando l'inspiegabile connessione che sembra legarli, la avvicina e se ne innamora perdutamente. Ma Lena nasconde un segreto: la terribile maledizione che da generazioni perseguita la sua famiglia e che si compirà il giorno del suo sedicesimo compleanno.

RECENSIONE:
Come ormai saprete, ho cominciato La sedicesima luna un bel po' di tempo fa. Di solito mi ritengo una lettrice abbastanza svelta nel terminare le letture, specialmente se queste mi piacciono, ma -forse perché questo è un romanzo abbastanza lungo, forse perché non ho avuto molto tempo da dedicargli- questa volta ho trascinato la lettura per un paio di settimane. Per non parlare del fatto che ho rimandato la stesura della recensione per giorni, nel tentativo di chiarirmi le idee sulla storia. Insomma, questo libro, mi ha tenuta occupata per un bel po' di tempo, ma non posso certo dire di esserne scontenta. Anzi.

Forse per la prima volta dall'apertura del blog, inoltre, posso affermare con sincerità che quando ho iniziato questo primo volume della famosa saga Beautiful creatures, non mi sono fatta influenzare eccessivamente dalle recensioni in cui sono incappata nel corso degli anni e, strano ma vero, ho letto i primi capitoli senza delle aspettative irragionevolmente basse/alte. Forse è stato anche grazie a questo che mi sono fatta un'opinione abbastanza positiva del romanzo.

La storia è narrata in terza persona, dal punto di vista del protagonista: Ethan. Un ragazzo che, per quanto accettato dalla piccola comunità di Gatlin -la cittadina in cui la sua famiglia vive da generazioni intere- non desidera altro che potersene andare, visitare posti lontani, e conoscere persone diverse. Ethan, infatti, ormai conosce ogni risvolto di ogni singola giornata: le battute che i suoi amici faranno, le conversazioni a cui lui dovrà fingere di essere interessato, persino le lezioni scolastiche e i voti non possono sorprenderlo. Tutto e tutti sono uguali a Gatlin, ed è proprio questa monotonia, insieme ai problemi famigliari derivati dalla recente morte della madre, a pesargli come un macigno.

Sono queste le sue riflessioni, la mattina del primo giorno di scuola del terzo anno, il momento in cui la storia ha inizio. Ma, a discapito delle sue previsioni, sarà proprio durante una delle lezioni scolastiche più monotone, che la vita del protagonista sarà stravolta da un incontro inaspettato con una ragazza bizzarra: Lena. E' bella, intelligente, forte, e diversa dalle ragazze che conosce, in tutto e per tutto. Sembrerebbe perfetta per lui, se non fosse che è la nipote del vecchio eremita della città, il signor Revenwood. Un dettaglio per nulla insignificante, che farà nascere in Etan diversi dubbi, in contraddizione con i suoi sentimenti.

Tuttavia, dopo una vita passata alla ricerca di una via di fuga dalla calma piatta di Gatlin, dopo aver coltivato il sogno di un'esistenza diversa da quella di tutti i suoi conoscenti, Ethan non potrà farsi scoraggiare dalle dicerie sul conto del vecchio eremita e tenterà di conquistare la ragazza che sin dal primo momento l'ha conquistato con la sua stravaganza. Ma c'è di più. Al protagonista sembra di conoscerla. Che sia lei la protagonista dei sogni che lo tormentano da mesi? 

Quella della Sedicesima luna è una storia stravagante e dolce, che spesso fa spuntare un sorriso sul viso del lettore; è caratterizzata, inoltre, da una scrittura esperta che non ammette sviste e che trasmette, nella sua semplicità, una sensazione strana: per tutta la lettura, infatti, ho avuto la sensazione che la magia non fosse qualcosa di straordinario e fuori dal mondo, quanto piuttosto una componente rara e nascosta della realtà, ma che segue leggi naturali e che è a sua volta naturale.


Questi sono tutti elementi che mi hanno fatto apprezzare molto la storia. Ma, come è ovvio che sia, La sedicesima luna non è un romanzo perfetto. Una pecca in particolare mi è saltata all'occhio. Si tratta di un difetto tralasciabile, almeno apparentemente, ma -ahimè- per me è stato difficile da ignorare. Sto parlando della reazione alla magia da parte dei personaggi principali; in particolar modo Ethan sembra insofferente alla scoperta della componente più misteriosa e mistica della realtà.  Se io mi fossi trovata al suo posto, probabilmente ci avrei messo molto a metabolizzare la natura di Lena, ma lui mi è sembrato più tormentato dalla famiglia della ragazza che gli piace, piuttosto che dalla sua capacità di spostare gli oggetti col pensiero e di far scatenare delle tempeste con la sola forza delle sue emozioni.

Ad ogni modo, tuttavia, non posso dire che La sedicesima luna non mi sia piaciuta; molto presto, infatti, ho intenzione di continuare la saga. 



Voi l'avete letto? Vi è piaciuto? E se si, quali sono gli aspetti che avete preferito della storia? Come sempre rispondetemi con un commento qui sotto. 

5 commenti:

  1. Nada, per me Beautiful Creatures si ferma qua xD

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  2. So che a molti non è piaciuto... io lo avevo amato! Parlo di 6 anni fa, onestamente non so cosa ne penserei adesso, ma prima o poi ho intenzione di rileggerlo per continuare poi la saga :) la pecca che hai evidenziato tu è giusta, purtroppo però nei Fantasy - o comunque dove c'è del paranormale - è una scelta che si fa spesso, parlo per esperienza. Il processo mentale di una persona che si trova davanti a una cosa così sconvolgente sarebbe troppo lungo da descrivere xD

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    1. Sicuramente anche questo è vero, però normalmente nei fantasy c'è un momento -anche se, in effetti, non è mai troppo lungo- in cui i protagonisti, a contatto con qualcosa di completamente sconosciuto, scappano, si mostrano spaventati o scioccati. Poi diventano curiosi e fanno novemila domande. E alla fine, anche se con delle lacune, vivono nel mondo che era a loro sconosciuto, cercando di raccapezzarsi. Qui non c'è nulla del genere, nemmeno quando Lena dice chiaro e tondo di essere una maga. E anche se Ethan sostiene spesso di essere coinvolto in una situazione strana, non ho mai avvertito in lui dei sentimenti che potessero definirsi reali, nei confronti di una realtà traumatica.

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