martedì 19 luglio 2016

Recensione: "La sirena meccanica" di Giada Bafanelli

Buongiorno Lettori! E' di nuovo Martedì e ciò significa che ho pronta una nuova recensione per voi. Oggi vi parlerò di un libro che mi è stato gentilmente inviato dall'autrice, e di cui vi avevo già parlato almeno in un paio di www e in una segnalazione (la trovate QUI). Ho fatto attendere un po' Giada Bafanelli, in effetti, ma come potete vedere non mi sono affatto dimenticata di lei o del suo romanzo!

 Titolo: La sirena meccanica 
Autore: Giada Bafanelli
Pagine: 136
Prezzo: 0,99€ (versione digitale)
Valutazione: ☆☆☆¹/₂


Da quel che ricorda, Nym ha sempre vissuto nelle profondità del mare, metà ragazza e metà cyborg. Ma quando la sua memoria riaffiora, inizia a farsi delle domande. L’oceano è una distesa calma e blu che conosce alla perfezione, ma cosa c’è oltre? 
Quando salva un marinaio dopo il naufragio di un’aeronave, il desiderio di vivere in superficie si fa di giorno in giorno più forte. Ma il mondo al di là delle onde è cupo e spietato, e non c’è spazio per chi è diverso. 


Raimondi:
Ho cominciato questo romanzo con entusiasmo indicibile. La favola della sirenetta, infatti, è sempre stata una delle mie preferite, e ricordo che da piccola -ma anche adesso, in realtà- adoravo guardare e riguardare il cartone della Disney; la luce, i rumori, gli ambienti e i personaggi erano così diversi da quelli a cui ero abituata, che mi incantavano e mi facevano desiderare di essere nata sotto la superficie del mare. Recentemente ho poi riscoperto la storia originale. Una favola che, solo alla veneranda età di 19 anni, sono riuscita ad apprezzare veramente. Si tratta, infatti, di una storia si, romantica -proprio come la versione per bambini- ma anche tragica e straziante. 

E "La sirena meccanica" è, ovviamente, un retelling della famosa novella. Ma come per ogni rivisitazione che si rispetti, l'autrice non ha copiato spudoratamente, la versione originale e, al contrario, ha creato delle premesse e dei personaggi totalmente nuovi, suoi. La protagonista di questa storia, infatti, non fa parte di una specie che rappresenta l'incrocio tra i pesci e gli umani, e non ha sempre vissuto in una grotta immersa nel mare; Nym è nata umana e ha vissuto i primi dieci anni di vita in compagnia del padre, sulla terra ferma. E' stato solo in seguito ad un incidente che, insieme a tutti gli altri passeggeri dell'aeronave, è precipitata sul fondale marino. La maggior parte di loro non ha rivisto la luce, ma alcuni fortunati sono stati salvati da Ran, una donna che per sfuggire dalla crudeltà degli uomini si era precedentemente rifugiata sotto il livello del mare. La scienziata, però, non ha utilizzato delle tecniche chirurgiche ortodosse per permettere una guarigione completa, o quasi, ai suoi "pazienti". Al contrario, ha cercato di far adattare i loro corpi al mare attraverso delle protesi meccaniche (per di più code e branchie).

La vita in fondo al mare è piuttosto tranquilla, e tutto ciò che serve per vivere in armonia e pace è un po' di prudenza. Ma, se questa situazione sembra star bene a tutti gli altri sopravvissuti, di sicuro non corrisponde all'idea di libertà di Nym, che vorrebbe poter tornare in superficie per trascorrere le sue giornate come tutte le altre ragazze della sua età.Un desiderio che finalmente si avvera, dopo dieci anni dall'incidente, quando la protagonista trova un paio di gambe meccaniche nei resti dell'aeronave. Ed è da questo punto in poi che inizia la sua avventura fuori dall'acqua. 

Sin dalla notte in cui riemerge in superficie, Nym, comincia ad incontrare personaggi che si riveleranno fondamentali. Non sono molti ma, come dice il detto, di sicuro sono buoni. In tutti i sensi. Essi, infatti, non solo si riveleranno degli amici (non temete, non cadono nel buonismo) ma sono anche ben caratterizzati e descritti. L'autrice, infatti, non si affretta a rivelare tutte le particolarità dei personaggi, ma permette al lettore di scoprirle un po' alla volta, pagina dopo pagina, e trovo che questa scelta, rappresenti uno dei punti di forza del romanzo. Vi posso assicurare che, durante la lettura, più si scopre su di loro, e più viene voglia di indagare. 

Un'altra cosa che mi ha colpita molto, durante la lettura del romanzo, è stata l'audacia dell'autrice. Con questa storia, infatti, Giada Bafanelli si è allontanata dai soliti cliché di questo genere letterario (triangolo amoroso; personaggi esageratamente buoni o, al contrario totalmente malvagi; la perfezione estetica della protagonista che, però, non è a conoscenza della sua bellezza ecc...) e ha inserito personaggi e situazioni che mi hanno stupita totalmente. E allo stesso tempo, mi è dispiaciuto che non sia riuscita, per mancanza di tempo, ad approfondire questi aspetti. Una loro evoluzione avrebbe potuto rivelarsi interessante.

In conclusione, posso affermare che si tratta di un romanzo originale e spontaneo che si legge velocemente e piacevolmente, e che mi sento di consigliare a tutti gli amanti del genere (sopratutto in questi mesi estivi).

6 commenti:

  1. Ciao, Sonia! Grazie di cuore per la recensione, sono contenta che ti sia piaciuto :)
    Un abbraccio
    Giada

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Giada! Grazie a te per avermi dato questa possibilità; mi sono davvero appassionata alla tua storia e non vedo l'ora di leggere qualcos'altro di tuo *.*

      Elimina
  2. Una bella recensione! Anche io sono contenta che ti sia piaciuto, come a me eheh :3

    RispondiElimina
  3. Ciao Sonia lo terrò in considerazione per le letture estive come hai consigliato, bella recensione! ^_^

    RispondiElimina